Trevigiano di nascita, il pittore Vence Bordignon è presente ormai da tempo sul panorama artistico, operando con innata discrezione. Costantemente alla ricerca della migliore espressività artistica, sperimenta generi e tecniche diverse: olio su tavola e su tela con l'utilizzo delle sabbie in una sorta di alchimie del tutto personali. Talvolta ricche di colori, le sue tele hanno un impianto verticale, proiettate verso l'alto, verso un orizzonte estremo, in una simbologia che sa di immensità e di infinito. Le figure sono stagliate nette, altre sono geometriche, inserite in tagli colorati verticali dove predomina la tonalità bruno scuro. Nelle sue opere più recenti, Bordignon pare incentrare l'attenzione sulla figura femminile, nuda, indifesa e colta nelle sue diverse posizioni come una sorta di manichino monocromo senza volto. L'artista forse propone solo qualche accenno al suo intendere di vita: una filosofia espressa da quelle figure in attesa, vicine ma distanti, che non dialogano tra loro.